Dopo una lunga pausa riparte il blog che vi aggiorna sulle bellezze della Perla del Danubio - a cura di Ajace68 e Rosita



giovedì 19 luglio 2012

Il Turul


Visitando Budapest capita spesso di imbatterci nell’immagine di un rapace.
La più grande e nota è una statua che si trova sulla sommità della Collina di Buda, accanto al Palazzo Reale (di fronte alla stazione superiore della funicolare). L’animale domina il fiume, ha le ali spiegate e stringe una spada tra gli artigli, quasi a volerla proteggere.
Altri esempi li troviamo in giro per la città, come ad esempio sui piloni del Ponte della Libertà o negli altri distretti più periferici.
Più in generale, è un’immagine molto comune in tutto il territorio ungherese. A Tatabánya, in particolare, c’è una statua con un’apertura alare di 15 metri, considerata la più grande statua europea rappresentante un volatile.


Questo rapace non ha solo un significato ornamentale. E’ il Turul, un grosso falco che ha un ruolo importantissimo nella mitologia e nelle leggende magiare. In qualche modo, quindi, è l’equivalente ungherese della lupa latina. Nel mito ungherese il turul ha il ruolo di messaggero divino.
Apparve in sogno ad Emese, annunciandole che dal suo ventre sarebbe nata una grande dinastia di re. Una variante di questa leggenda, invece, vuole che fu lo stesso turul a fecondarla.
Fatto sta che Emese generò Álmos, che a sua volta fu padre di Árpád, che può è considerato il fondatore della Nazione magiara e che guidò le sette tribù magiare nella Pannonia.

Proprio alla base dell’occupazione della Pannonia c’è un secondo “intervento” dei turul. Essi apparvero in sogno ai capi delle tribù, indicando il cammino delle popolazioni verso il bacino dei Carpazi.

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