L’estate di Budapest è molto calda. Si superano facilmente e spesso i 30 gradi, con la differenza che la lontananza del mare fa sì che il clima sia continentale, cioè che dopo il tramonto le temperature calano molto più che in Italia. In più il clima è più secco e per questo motivo il caldo è meno opprimente.
Ma se uniamo queste temperature alle lunghe passeggiate a cui ci sottoponiamo durante i nostri soggiorni vacanzieri, viene facile pensare che di tanto in tanto occorre dissetarsi.
Tradurre la parola limonádé con “limonata” sarebbe un errore, anche se si basa su succo di limone, zucchero, acqua e ghiaccio.
Diciamo subito che non ne esiste una ricetta tipica, perché ogni bar / caffetteria /locale ne può dare una versione diversa (in genere preparato al momento).
Il succo di limone può essere sostituito da succo di lime e a volte, più che spremuta, la frutta viene “pestata”, mentre all’acqua si può aggiungere seltz, acqua tonica o acqua di soda.
A volte con i frutti viene pestata anche la mentuccia o vengono aggiunti altri frutti, come fragola, arancia, mela o frutti di bosco.
Infine, alcune varianti prevedono la completa sostituzione del limone con i frutti di cui sopra.
Insomma di per sé la parola limonádé non ci dà alcuna informazione su quello che ci troveremo poi nel bicchiere. L’unica certezza è che avremo sicuramente una bevanda dissetante e capace di rifornirci le energie che servono a continuare l’esplorazione della città.
Sia la quantità totale della bevanda, che le percentuali dei due componenti possono cambiare tantissimo. La quantità di vino, per esempio può andare dal 10 al 90% del totale e in base a questo valore la bevanda assume un nome diverso. Così ad esempio, andiamo dal Krúdy-fröccs con un 10% di soda al sóherfröccs con il 90% della stessa.
L’usanza di unire vino e soda è talmente comune che può capitare che vi venga chiesto se volete della soda anche quando chiedete semplicemente un bicchiere di vino (domanda che alle nostre orecchie può suonare strana).
Gli ungheresi giustificano scherzosamente questa usanza dicendo che così possono bere molto di più senza ubriacarsi.
Possiamo trovare ancora tantissimi altri beveraggi particolari nelle liste dei bar: da birra e rum a vino e cola, da fröccs e sciroppo a palinka e soda.
Insomma la fantasia ungherese in queste cose non mostra alcun limite.
Nessun commento:
Posta un commento