Niente di meglio dell'atmosfera olimpica che si respira in questi giorni per presentare questo piatto ungherese.
Sono le "uova alla Santelli" o "frittata alla Santelli", in ungherese "Santelli-rántotta".
Si tratta di uova strapazzate arricchite con sale, pepe, salsiccia di Debrecen, pomodori, peperoni e pancetta rosolati nello strutto. Come se non bastasse, il tutto viene servito con una abbondante "innaffiata" di formaggio grattuggiato. Insomma un piatto che tende a strapazzare anche il nostro fegato, visto l'alto tasso di colesterolo che contiene!
Il piatto è dedicato ad Italo Santelli, famosissimo schermidore italiano considerato uno dei padri della sciabola moderna, che grazie alla sua fama si trasferì a Budapest all'età di 30 anni per aprire una scuola di scherma nel 1896.
Quattro anni dopo partecipò alle Olimpiadi di Parigi dove - sconfitto in finale da un altro italiano, Antonio Conte - vinse per l'Italia la medaglia d'argento. Intanto la sua scuola divenne famosissima e fu un riferimento per tutta la scherma mondiale.
Nel 1924, le Olimpiadi si svolsero di nuovo a Parigi e ancora una volta Santelli fu protagonista, stavolta nelle vesti di allenatore della nazionale magiara. Durante il torneo, ci fu un violento battibecco tra gli atleti italiani e quelli ungheresi e l'intervento di Santelli (che tradusse le poco onorevoli parole italiane) portarono alla squalifica di uno schermidore italiano: Oreste Puliti.
In Italia questo scatenò la stampa che accusò Santelli di tradimento. l'epilogo di questa storia fu una sfida a duello tra un giornalista e Santelli, che (ormai 58enne) si fece rappresentare dal figlio Giorgio, che tra l'altro era campione olimpico italiano di sciabola e che in qualche modo doveva essere una delle persone - in qualche modo - offese dal comportamento del padre. Santelli jr, ovviamente, sconfisse il giornalista, per fortuna senza spargimento di sangue.
Al di là dell'affascinante storia che abbraccia Italia, Ungheria, Olimpiadi e gastronomia, la fama di Santelli fu tale da dare il nome a questo piatto ungherese.
Personalmente non ricordo di avere mai visto questo piatto in un ristorante, ma se doveste trovarlo nel vostro menu, ricordatevi quanta storia e quanti aneddoti ci possono essere dietro una semplice frittata!
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